Regole per un corretto stampaggio con utilizzo gas azoto
- Gas puro al 99.9% (limite minimo), derivato da bombole a 200 bar, o da serbatoi di gas liquido, o da generatori di azoto a carboni attivi e non a membrana. Se si utilizzano impianti di compressione, gli stessi debbono essere dotati di sistemi di filtraggio tali da permettere la non contaminazione dell’azoto. Precisiamo che gli attuali compressori in commercio (esclusi quelli di ns. produzione) non garantiscono la purezza dell’azoto in uscita. Per quanto riguarda i suppressori (o Booster), sia che lavorino pneumaticamente o oleodinamicamente, creano una contaminazione irrecuperabile per l’utilizzo del gas nelle materie plastiche.
- Iniezione dinamica del materiale plastico (prima pressione): non più di 60-80 bar specifici sul pistone di iniezione.
- Non si effettua mantenimento, o caduta di pressione, o seconda pressione con la pressa.
- Non si fa il cuscino, perciò la vite deve essere a fondo e in appoggio alla testata del pistone idraulico.
- Non si fa risucchio.
- L’iniezione del gas, per creare la bolla, con qualsiasi tipo di materiale, non deve superare i 60-65 bar.
- La chiusura della pressa deve essere al minimo possibile, sullo stampo devono essere creati degli sfoghi d’aria molto importanti. Normalmente consigliamo di fare ogni 30 mm uno sfogo di 5 mm profondo 5 centesimi che si raccorda dopo 2/3 mm con uno sfogo grande che porta l’aria all’esterno dello stampo.
- E’ necessario un otturatore che chiuda la possibilità al gas di rientrare verso la vite (con canali caldi gli ugelli saranno ad otturazione, o si monterà un otturatore a pistone se ci sarà la carota di iniezione), o, se lo stampo è a più impronte, le stesse impronte non devono essere collegate tra di loro per non far vasi comunicanti.
- Se sono necessari i pozzetti di raccolta materiale all’esterno delle impronte, questi devono essere comandati tramite otturatore e debbono avere volume variabile, in quanto non si può mai sapere in precedenza quanto sarà il volume del materiale da recuperare. Nel pozzetto il gas non deve assolutamente entrare.
- Gli ugelli del gas, oltre che essere ben disegnati e ben costruiti, debbono essere collocati in maniera tale che il gas fuoriesca solo dalla corona circolare e non dal filetto esterno di fissaggio.
Gli ugelli di ns. produzione, al contrario di quelli in commercio che sono semplicemente delle specie di estrattori, debbono fare funzione di “valvola” di sicurezza, e perciò segnalare le problematiche che possono esserci nel gas, nel materiale, nella regolazione dei parametri pressa.
IMPORTANTE: le tenute sugli ugelli ed in particolare quella sul corpo ugello deve essere perfetta. Consigliamo di pulirla e di controllarla in quanto il gas esce da 2 centesimi della corona circolare e se le tenute non sono perfette, tenterà di ritornare dal filetto. Il perno centrale una volta che l’ugello gas è posizionato, non deve assolutamente muoversi e pertanto sarà da controllare che vada in battuta perfetta insieme al corpo ugello.
Per il sistema GAS-Melt, oltre al buon posizionamento dell’ugello gas come sopra descritto, dovrà essere realizzato il porta ugello facendo attenzione a che le tenute siano perfette per far si che il gas entri nel materiale plastico all’interno del cilindro-vite e non abbia possibilità di uscire all’esterno.
- Lo stampo deve essere condizionato, non raffreddato (con polipropilene dai 40° ai 50°C, con
ABS dai 45° ai 65°C con poliammide dai 70° – 90°C se caricate 95°C – 105°C, con policarbonato, PET e PBT intorno ai 90°C -100°C se caricati dai 105°- 110°C).